Una finestra sul mondo (brevi
riflessioni)
Le volte che dalla finestra del mio
eremo osservo il mondo non le conto più. Il mondo reale e non quello
falsato dalle finestre del mio pc che per quanto si aprano a milioni
su paesaggi, pensieri e azioni, mai riusciranno a colmare la mia sete
di vita.
La cornice di una finestra, che da
sempre mostra una eccitante realtà accessibile, oggi si è
trasformata, per insensate ragioni, in un varco che definisce uno
spazio, una dimensione desiderata ma al contempo proibita.
L'icona medievale non necessitava di
una cornice che la circoscrivesse, l'icona era realtà, presenza del
sacro in terra. A partire dal Rinascimento la pittura imita invece il
mondo reale e la cornice diviene necessaria come definizione di uno
spazio. Questo per mostrarvi come, in questi tristi giorni, qualcuno
o qualcosa ha racchiuso le nostre vite in una cornice, la vita in una
pessima imitazione.
Una finestra svolge oggi due funzioni
sottraendole al dipinto che da sempre espone in senso inverso:
racchiude e separa lo spazio della realtà da quello della parete e
nello stesso momento lo rende simile a un quadro. Ecco che la vita,
la realtà esterna se così vogliamo, si trasforma in una dimensione
diversa da quella che viviamo e la finestra diventa un varco verso un
luogo non accessibile e dunque immaginario come un dipinto.
Alla luce di ciò, non posso non
pensare che a Magritte e ai suoi dipinti quadro-finestra che molti di
voi conosceranno, e al suo pensiero sulla condizione umana. Secondo
Magritte la conoscenza, e dunque la coscienza, è sempre il risultato
di quanto ci viene insegnato a percepire, in questo caso aggiungerei
permesso.
Ci viene permesso di percepire una
realtà circostante molto limitata (dentro quattro mura) ma allo
stesso tempo ci si illude del contrario per mezzo di milioni di
finestre che con un clic apriamo sul nostro pc. La conoscenza
percepita in questo modo non è nient'altro che un siero imbonitore
che nulla ha a che vedere con la realtà e con la nostra crescita
personale. Che si tratti di un giorno, un mese, un anno, poco importa
poiché la coscienza, che registra sul nostro pentagramma anche il
sospiro più lieve, verrà perennemente modificata.
Per cui, l'essere ottimisti perché
certi che tutto questo finirà, è alquanto sciocco, poiché il
ritorno alla normalità non cancellerà mai ciò che sta accadendo alle
nostre coscienze contaminate!