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domenica 1 marzo 2015

La fattoria delle capre

Il becco dalla barbetta biforcuta era indubbiamente il capo, il più grosso dei tre che pascolavano dentro il recinto della fattoria.  Era lui a decidere l’ora del pascolo o del riposo o della monta, anche per gli altri due che, per quanto belli e giovani, avevano una stazza che misurava circa la metà del becco capo.
Le caprette tutte gli facevan la corte, forse più per timore che per attrazione vera e propria, oppure per opportunismo. Si sa, se ti conquisti il capo la tua esistenza si semplifica, si alleggerisce e tutti i canali preferenziali saranno a tua disposizione.
Uscirai per i campi e mangerai l’erba più fresca, ti verrà concesso un posto in prima fila alla mangiatoia o all’abbeveratoio, ti sdraierai, nelle calde estati, al fianco del becco capo sotto la grande quercia. Mentre, nei freddi inverni, sempre vicino al grande becco, negli angoli più caldi della fattoria.
E tutto questo semplicemente concedendoti a lui nella stagione dell’amore, quando il puzzo di urina, del grosso becco, diventerà per tutte irresistibile. Così come per tutte lo diventerà anche per te, e se anche i becchi minori ti attrarranno, perché belli ed eleganti con un puzzo irresistibile, tu non dimenticare mai le fatiche della vita.
 L’arte della bellezza, e con essa l’amore che si rispecchia, quando priva di vantaggi e solo fine a se stessa, rende dura la vita a chi la sceglie, mentre forza e prepotenza, se pur sprovviste di fascino, offrono facili occasioni.
Ebbene, capretta mia capretta bella, a te la scelta: di tutti gli irresistibili lezzi, qual'è il puzzo che più ti aggrada?


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