Non c’è un posto, non un luogo, né un’anima o golosa
occasione che possa strapparmi alla mia fortuna.
Riposo sulle pietre all’ombra dei castagni mentre osservo il
panorama. Il pettoazzurro, il forapaglie, la pispola, il canapino, l’averla e i
passeriformi tutti danzano sulla mia testa, nell’azzurro volteggiano
o cantano su flebili rami del bosco. Il bentornato è servito.
Mi rivesto di foglie
Una pietra preziosa mai brillerà ai miei occhi come il
riflesso del sole sullo specchio d’acqua che giace ai piedi di queste montagne.
Vale certo la pena volare via di tanto in tanto per poi farvi ritorno e rilevare
con quanta forza questa terra rigenera il corpo nudo, l’anima e la mente.
Mi disseto alla sorgente
Disegnerò nuove rotte migratorie sul planetario della mia
esistenza, fino all’ultima piuma, questo è certo. Purché si faccia sempre ritorno, e il ritorno è ora. Felice danzo nel cielo come
una Pispola o Canapino o che so io, fino a nuova migrazione. Perché la mia casa
è tra i castagni in questo angolo di lago.
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