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lunedì 22 aprile 2013

2204 LABUONANOTTE A volte si vince


Le battaglie perse hanno lo stesso valore di quelle vinte, scriveva Walt Whitman in Foglie d'erba.
Dovremmo forse aspettarci una medaglia per aver partecipato alla battaglia mentre ci accorgiamo di averla persa a causa della nostra inabilità, incapacità o cocciutaggine?

Da bambino mi raccontavano che l'importante era partecipare al gioco e non vincere, da grande mi obbligano a leggere Walt Whitman. Insomma, che tu ce la faccia o no avrai sempre belle parole pronte a consolarti e a ricaricare il tuo spirito affranto. Per l'appunto, dipende con che spirito partecipi alla sfida, se con convinzione oppure per noia. Io non mi annoio affatto, se vi partecipo quasi sicuramente è per portare a casa un risultato che non vuole essere certamente una sconfitta, figuriamoci priva di valore, gioco per vincere e quando perdo mi incazzo.
A volte si perde per cause riconducibili solo a te stesso, altre volte perché lo sfidante è più furbo, mentre solo alcune volte perché è più capace. Eventualità quest'ultima che personalmente mi fa arrabbiare meno, ma sempre arrabbiare mi fa se dalla sconfitta non imparo nulla.
Ecco cosa intendeva Whitman, imparare qualcosa anche dalle sconfitte per dare loro un valore. Già, ma le battaglie, i conflitti o i confronti animati cui assisto in questa strana epoca pare non abbiano molto da insegnare, per di più questi umani sono proprio duri di comprendonio tanto da ripetere continuamente gli stessi errori.
Un continuo suicidio per alcuni senza mai apprendere nulla.
E come potremmo, ammettere le proprie colpe per gli errori commessi senza addossarne all'avversario sembra cosa d'altri tempi. L'Io è talmente radicato che anche davanti ad un evidente fallo nostro gridiamo al golpe, mostrandoci vittime di una oscura macchinazione che ci ha piazzati ingiustamente tra i vinti.

Si disperdono parole per difendere una sconfitta valutata ingiustamente, quando sarebbe saggio utilizzare il fiato rimasto per ricostruire in silenzio il percorso che ci ha portati fin lì, e imparare che le battaglie perse hanno sempre una spiegazione che va cercata dentro di noi, tirata fuori e appiccicata con una gomma da masticare all'uscio di casa, un elenco di cazzate commesse esposte in bella mostra da rileggere ogni mattina prima di ricominciare un nuovo giorno.
Che ne dite, potrebbe essere un giochino utile per dare valore alle mie e alle vostre di cazzate?

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