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giovedì 9 maggio 2013

1005 ILBUONGIORNO Perspicaci considerazioni

“L'ho visto quel film, ma il libro a me è piaciuto di più”.

Quante volte l'avrò sentita sta frase? Tutte le volte che parlando di un film, ispirato a un libro, il giocondo di turno vuole che si sappia che lui il libro l'ha letto. Magari l'ha pure letto sto cazzo di libro ma... perché?
Chissà perché non accade mai che il contrario. Chissà
Forse perché la pellicola, per quanto generosa con la fotografia, la musica e in ultimo, ma non meno importante, la recitazione, rimane troppo ristretta e lascia poco spazio a contenuti e alla tua immaginazione? Se poi ti sforzi nel pensare che la descrizione figurata, e non in senso metaforico, di cui un romanzo n'è privo, viene fantasticata da ogni singolo lettore anche grazie alla porzione, più o meno ampia, di fantasia che lo stesso possiede, arriveresti a chiederti il perché pure tu.
Quando vai al cinema e ti guardi il tuo stupido film con in testa i volti e le storie minuziosamente descritti dall'autore del libro, per quanto tu aggiunga la tua incisiva porzione (abile si spera) capace anche di tollerare il lavoro coraggioso del regista, succede che ne esci comunque impoverito e derubato appunto della tua singolare fantasia. Perché un film difficilmente lascerà intaccata la tua sequenza di immagini primordiali fantasticata della tua creatività illustrativa attivata con la lettura. Ma soprattutto perché la pellicola, per quanto ben fatta, risulterà tristemente povera se paragonata al libro, poiché incapace di accogliere, in un tempo ragionevole, una quantità di contenuti che solo un romanzo riesce a offrire. Per una lettura a tempo indefinito tra l'altro.

E allora, dopo questa mia sconsiderata ovvietà, che tuttavia mi sento di parlarne perché per l'ennesima volta oggi ho dovuto subirmi la frase incriminata, mi domando e chiedo: ma non hai mai pensato di smettere di leggere!?



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